In Italia, ormai da tempo, la situazione dei padri separati è, a dir poco, drammatica. Recenti studi sul tema hanno dimostrato che circa il 15% dei padri separati si ritrova alla fine del mese con un reddito che oscilla dalle 100 euro alle 400 euro, per far fronte al mantenimento per le ex mogli e i figli.
La presenza dei padri separati è sempre più forte, infatti, anche all’interno delle mense dei poveri. Qualche mese fa è stata presentata al Consiglio dei Ministri una proposta di legge da parte della Regione Friuli Venezia Giulia nella quale si prevede la possibilità di introdurre sia un assegno mensile a sostegno dei padri divorziati e sia una maggiore attenzione nei confronti di questi soggetti, in relazione alle graduatorie per gli alloggi pubblici.
A livello nazionale, infatti, vi sono state numerose proteste di padri che si ritrovano in cattive condizioni economiche e che purtroppo sono costretti a trascorrere pochissimo tempo con i loro figli, nonostante l’affido condiviso. Bisogna ricordare, infatti, che il fulcro e l’elemento principale che il Giudice deve tenere in considerazione nel momento in cui emette i provvedimenti che andranno a regolare la vita familiare è rappresentato, in via esclusiva, dal superiore interesse del minore.
È evidente che la regolamentazione dell’esercizio della “responsabilità genitoriale” da parte del Giudice rappresenta una delle fasi più complesse del processo di famiglia in quanto dovrà valutare delle prospettazioni familiari spesso opposte e che tendono a mettere in cattiva luce la controparte.
In questo contesto, pertanto, diviene fondamentale la tutela del padre poiché, nella maggior parte dei casi, la legge sull’affido condiviso (legge n. 54/2006) viene applicata in maniera distorta e non secondo lo spirito della stessa, con il risultato di creare nella società una totale insoddisfazione rispetto a come le vicende della separazione vengono trattate e gestite, dando vita a problematiche di carattere economico non indifferenti.
Nonostante sia già presente nel nostro ordinamento una normativa che può essere considerata la stella polare del processo di famiglia, la già citata legge n. 54/2006, sarebbe necessario, forse, un intervento del Governo per risistemare gli aspetti delicati della separazione in quanto, sostanzialmente, i padri separati non risultano tutelati e lo dimostrano, altresì, le già citate e numerose manifestazioni di protesta che si stanno svolgendo recentemente nel nostro paese.
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